Sottotitoli

Le fiabe della madre terra
Vladimir Putin
Russia
Gorlenko Sofia
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Le fiabe della madre terra

Documentario diretto da Gorlenko Sofia
2018 - Sirin cinema
сказки о маме
Documentario
IMDB: 6.3

Spiriti dei laghi e delle foreste, sirene e fattucchiere, una volta abitavano il Nord Russo. Oggi questi spiriti delle credenze popolari, ormai dimenticati, vivono i loro ultimi giorni da qualche parte nei campi, nel profondo della foresta, o dentro le case abbandonate in villaggi fantasma. Si può ancora incontrarli sulle rive silenziose dei laghi apparentemente immoti, basta fare un passo oltre il limite della realtà e il Vecchio Mondo catturerà il suo vagabondo incantato.

Vasilij Popov, un abitante del Nord Russo (Oblast' di Arcangelo) parte per un viaggio nel luogo in cui sorgeva la casa paterna, dove morì quasi tutta la sua famiglia durante la guerra. Il viaggio di Vasilij è un tentativo di ritrovare lo spirito del Vecchio Mondo, rivelare il mistero delle fiabe della sua terra, per poi nasconderlo premurosamente sulle rive del lago silente.

Sottotitoli a cura di Anna Dolgova

Redazione Gabriella Ollani

Contesto storico e sociale

"Perché il popolo ami e apprezzi le fiabe, anteriori ai tempi storici, almeno quanto le proprie epopee storiche, relativamente più recenti e verosimili? Bisogna ritenere che la fiaba, anche se viene riconosciuto il suo carattere di invenzione e menzogna, esprima degli aspetti molto importanti della visione popolare del mondo. L'immaginario fiabesco non si sarebbe conservato per millenni nella memoria popolare se non racchiudesse dei valori imperituri e immortali dell'essere e della coscienza universali.

Si ricorda e si tramanda di generazione in generazione solo ciò che si ama. In definitiva, la solidità stessa della tradizione dimostra che la fiaba contiene qualcosa di estremamente importante (buono, necessario, duraturo, eterno) e perciò indimenticabile.

...L'universo della fiaba. È un genere che a prima vista non sembrerebbe avere alcun rapporto con la religione, ma che invece costituisce il fondamento protostorico della cultura religiosa popolare, il fecondo terreno sul quale dovevano in seguito cadere i semi del cristianesimo. Su di esso, e soltanto su di esso si radicò la misteriosa foresta vergine della fede popolare.

Si tratta di un equilibrio più complesso, una sottile oscillazione tra differenti aspetti della vita e dell'anima umane, come la conoscenza e l'intuizione, la verità e il sogno, la memoria del passato e la realtà presente. Il folclore stesso si fondava solidamente su basi che risalivano a un'antichità precristiana, ma che ugualmente celavano una segreta forza religiosa capace di organizzare il flusso della creatività popolare."

Andrej Sinjavskij "Ivan Lo Scemo"

Curiosità e riconoscimenti

  • Il Domovoj - lo spirito e guardiano della casa, che talvolta protegge non solo le persone, ma anche il bestiame. che nelle izbe (case contadine) vive sopra o dietro la stufa. Un essere invisibile si mostra raramente all'uomo, talvolta, prima di una disgrazia per prevenire i padroni di casa. La notte può capitare di sentirlo aggirarsi per la casa, agitarsi o far baccano con le stoviglie. Ama i cavalli e di notte va spesso a trovarli nella scuderia, i suoi preferiti, li cura, li striglia, li da il supplemento d'avena e talvolta li annoda perfino la criniera\coda in piccole trecce.

  • Il Lešij - lo spirito-padrone dei boschi e della foresta, lo spirito silvano. Cerca di confondere ogni cosa e mettere tutto sottosopra. Nel suo regno Lešij spostando e scambiando i segnavia lungo i sentieri, può far perdere l'orientamento all'uomo impedendogli di ritrovare la strada di casa.

  • Il Vodjanoj - lo spirito-padrone delle acque, di questa triade è il più cattivo e pericoloso. Ha l'abitudine di annegare i bagnanti, con particolare piacere quelli che non portano la crocetta al collo e che la levano prima di entrare in acqua. Pertanto gli antenati prima di entrare in acqua non dimenticavano di farsi il segno della croce. Nella quotidianità dava i diversi fastidi ai contadini: strappava le reti dei pescatori, erodeva gli argini dei mulini ad acqua. Il Vodjanoj ha al suo servizio le Rusalki. Di questa triade si diceva prima: Oppure per indicare la graduatoria del male: "Il Domovoj ti gabba, il Lešij ti fa perdere la via, il Vodjanoj ti affoga." Tutte e tre divinita' locali inferiori circondano con un solido anello di vita quotidiana del popolo.

  • Le Rusalki - le ninfe delle acque dalla coda di pesce, la reincarnazione di fanciulle annegate o di bambini morti prima del battesimo e quindi caduti preda del Maligno. La loro arma non è la seduzione ma il volgare solletico. Le Rusalki cercano di solleticare la vittima fino a tramortirla e farla affogare. Escono talvolta dall'acqua e si arrampicano sugli alberi della riva, non osavano allontanarsi dall'acqua: rasciugate sarebbero presto appassite e morte. Per evitarlo esse hanno un pettine che passano incessantemente nei lunghi capelli dai quali ruscella l'acqua.

  • Le Znatki - lo znakhar' (guaritore) dal verbo znat' (sapere), lo stesso la ved'ma (strega) è colei che vedaet (conosce). In breve si tratta di quei maghi e incantatori di professione che nel lontano passato pagano erano i sacerdoti del paganesimo slavo. Erano persone dotate in varia misura di poteri soprannaturali, capaci di predire il futuro, compiere prodigi e curare le malattie.


Xantor, 06-01-2024

la Natura di una terra lontana e sconosciuta, meravigliosa e misteriosa dove l'uomo appare come il bagliore di una meteora in mare di stelle.

bruno, 23-05-2023

Mai visto tanta natura così bella ,fiabe inedite x me! un senso di pace ...ottimo x staccare dalla frenesia moderba ...ottimo film ...

zia Miriam, 23-05-2023

TUTTO NASCEVA DALLA TERRA
Di legno erano le nostre case, di legno erano i piatti. La terra ci nutriva e qui era la vita dell’Antico Mondo. Qualcosa si può ancora vedere, ma ci vuole Arte. Talento e dedizione. Per riordinare le idee, per liberare la conoscenza dai pesi accumulati, per farsi cullare come bimbi, nelle barche del tempo. E poi aperti gli occhi, scoprire le altezze, i cumuli, i riflessi negli specchi limpidi. Ascoltare i rumori di un giorno quotidiano, il tumulto dell’evento e andare immaginando la natura immateriale dell’umano. Innominata, sfuggente, divertita. Così l’uomo usò i nomi abili suggeriti dal serpente, inorgoglito indossò la sua pelle ed ebbe freddo, fame e paura. Fu lavoro e fatica ma tutto restò, perché nella notte buia, Dio per pietà illuminò le stelle con luce scintillante, oltre gli scuri chiusi.

Pietro, 20-05-2023

Stupendo. Fotografia e musica eccezionale. Consiglio la visione, se possibile, con la DEFINIZIONE ORIGINALE (pulsante ingranaggio).

Mariomarino, 30-04-2023

Bellissimo ☀️

Daniele, 23-04-2023

Un film magico, meraviglioso, immagini sorprendenti, colonna sonora avvincente.

renata, 23-04-2023

Un film documentario stupendo. Grande spirito russo. Complimenti!

Maria Antonietta Renna, 15-05-2022

Film dall'aspetto fiabesco che nasconde la storia vera di una comunità cristiana distrutta da una orrenda guerra. Dio benedica Santa Madre Russia.

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