Sottotitoli
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In quel paese
Dramma diretto da Bobrova Lidija
1997 - Lenfilm, Film popolare
In un lontano villaggio del nord la vita non è cambiata tanto nell'ultimo secolo. Il film mostra una usuale vita di campagna con il susseguirsi di eventi importanti per i singoli protagonisti: incontri e separazioni, nascite e morti... Gli abitanti del villaggio amano e odiano tanto quanto nel resto del mondo, ma risolvono un po’ a modo loro le questioni del bene e del male, del tradimento e dell'onore.
Sottotitoli a cura di Anna Dolgova
Redazione di Ugo Malagoli
Contesto storico e sociale
Il film è stato concepito come un'osservazione di eventi ordinari “in quel paese”, ma che potrebbero sembrare completamente estranei e magari sconvenienti alla maggior parte dei cittadini. La storia si incentra su tre caratteri principali, che rappresentano tre aspetti diversi della misteriosa anima russa.
Il primo, Čapurin, è il dirigente locale, portato per gli aspetti finanziari della vita e un'autorità nel piccolo villaggio. Egli cerca di curare gli interessi dei suoi compaesani, senza trascurare i suoi propri, barcamenandosi nella difficile situazione economica del tempo.
Il secondo è Skuridin, un pastore mite e povero, lavoratore modello e sincero romantico, che affronta filosoficamente tutte le vicissitudini della vita.
Il terzo è l'allegro furfante Zaijka, sempre alla ricerca di una qualche strategia per ottenere una bevuta gratis, che sta rovinando la propria vita e il proprio talento.
"Mi sembra folle che io, una donna, abbia dovuto fare un film come questo. Non ci sono forse abbastanza uomini? O forse di uomini non ce ne sono proprio. Si fanno solo un sacco di chiacchiere, ma di ciò che è essenziale non si parla mai". (L. Bobrova).
Curiosità e riconoscimenti
Il film è basato sulle storie di Boris Ekimov.
Nel film, la maggior parte dei ruoli sono interpretati da veri abitanti del villaggio Verkola della regione di Arcangelo.
Alla fine del film si può vedere come Nikolaj insegna a Konstantin come creare un tradizionale giocattolo di legno russo che si chiama l'uccello della felicità. Questo giocattolo è stato ideato dai Pomory (gli abitanti delle coste del Mar Bianco e del Mare di Barents) e solitamente viene appeso all'interno della casa, a guardia del focolare domestico e del benessere familiare. La sua realizzazione avviene senza l'uso di colla o di altri elementi di fissaggio.
Il film non è stato doppiato in studio, l'audio è stato registrato direttamente sul set. Grazie a questo, sono riusciti a ottenere l'effetto del film documentario.
Premio speciale della Giuria al Torino Film Festival del 1998.
Tre premi al Festival internazionale del cinema di Berlino del 1998.
Bellissimo film che offre uno spaccato della vita nelle regioni più remote della grande Russia
bellissimo film e sottotitolato molto realisticamente
Film dell'anima russa, potente nel rapporto uomini natura esseri viventi è ciò che ci manca, è una grande nostalgia.
Molto bello e profondo!
Neorealismo, vita dura da quelle parti... in ogni caso la capacità di essere comunità vince anche le difficoltà soono imponenti! Film eccezionale x gli attori e la scenografia!
Film meraviglioso, racconta l'essenza dello Spirito Russo.
Il film è essenziale, equilibrato, bravi e credibili gli attori.
Il messaggio è semplice e immediato.
La pellicola forse, almeno nella versione qui caricata, accusa il tempo e la visione appare scarsamente definita.
Mi è piaciuto. Molto russo.