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Balabanov Aleksej
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Favola drammatica diretta da Balabanov Aleksej
2012 - STV
Я тоже хочу
Dramma
IMDB: 6.4

Su una strada estiva deserta corre enorme jeep nera. Dentro ci sono un bandito, il suo amico Matvej con un vecchio padre, un musicista e una prostituta. Stanno cercando il campanile della felicità, che si dice si trovi da qualche parte tra San Pietroburgo e Uglič, vicino a una centrale nucleare da lungo tempo non funzionante. Il campanile porta le persone al paradiso perduto, ma non tutti. Ma in una grande macchina buia, ognuno crede che lo sceglieranno.

Sottotitoli a cura di Bowman  

Curiosità e riconoscimenti

  • Non è stato costruito nemmeno un elemento scenografico per il film.

  • Nel film Aleksej Balabanov è apparso nel ruolo episodico di un regista che muore nella scena finale. Nel 2012, Balabanov ha scoperto una malattia oncologica e in un'intervista ha ripetutamente accennato alla sua morte imminente e ha detto che sarebbe stato il suo ultimo film.

  • È stato ultimo film che ha fatto regista. Quaranta giorni dopo la morte di Aleksej Balabanov, il 27 giugno 2013, il campanile della Chiesa di Zapogost' è crollato.

  • Il ruolo del musicista è stato interpretato da Oleg Garkusha, un musicista del gruppo rock Auktsyon, la cui musica si usa come colonna sonora nel film.


Zia Miriam, 28-06-2023

LA SEGNALETICA DEL CAMPANILE
Un tempo era annuncio e conferma che lì, dove un campanile svettava nel cielo, c’era un approdo. L’arrivo, una sosta, un luogo organizzato o la semplice felicità per un viaggio che non si sarebbe più ripetuto. Come per gli amici e la donna che chiusi nel guscio nero, viaggiano, dal caldo al freddo, carichi di bagagli, qualche ricordo e una bottiglia di vodka. Da bere fino all’ultima goccia perché forse, anzi con certezza sarà proprio l’ultima: al campanile li aspetta la liberazione. Se saranno scelti. Se ce la faranno. Difficile fare della morale senza moralismo; cadere nella predica dell’ammonizione e del rimprovero. Solo l’arte può sostenere l’impegno, emozionando e provocando reazioni e sensibilità. Intrecciando i “moventi” della narrazione, il viaggio, con i tempi dei gesti ripetuti e delle azioni, fine di quella vita.

Alberto, 12-06-2023

Il film potrebbe un pò ricordare Stalker di Tarkovskij con la Zona dove tutti i desideri si avverano, qui sostituita dal campanile che porta alcuni alla felicità.

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