Sottotitoli
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Un miracolo ordinario
fiaba musicale diretta da Zakharov Mark
1978 - Mosfilm
Un mago annoiato dalla quotidianità si inventa una "fiaba al contrario": trasforma un orso in un bel giovane, stabilendo che sarebbe tornato allo stato di bestia solo dopo che una principessa si fosse innamora di lui e lo avesse baciato. La favola prende una piega inaspettata per il mago, perché i personaggi cominciano a manifestare un libero arbitrio e a sviluppare una vita propria autonoma.
Sottotitoli a cura di Natalja Ponomarenko
Redazione di Ugo Malagoli
Contesto storico e sociale
Il film è stato girato nel 1978. Gli anni Settanta, precursori della Perestrojka, hanno visto al potere Leonid Brežnev, il quale ha governato il paese per 18 anni (dal 1964 al 1982). è stata l'epoca della superpotenza temuta in tutto il mondo e delle conquiste spaziali, ma anche delle barzellette politiche e della dissidenza. Un periodo con luci ed ombre, passato alla storia, forse un po’ ingenerosamente, come il periodo della Stagnazione.
Si dice che il regista Mark Zakharov avesse paura della verifica della Censura, in particolare per le possibili associazioni tra il re assai scombinato e Leonid Brežnev. Però alla fine gli è andata bene, perché ha dovuto sacrificare solo una battuta del Ministro-Amministratore: "Il nostro reuccio sta invecchiando".
Curiosità e riconoscimenti
Il film tratto dall'omonima pièce dello scrittore e sceneggiatore sovietico Evgenij Švarts (1896-1958) è stato il secondo adattamento del libro, il primo è stato girato nel 1964 da Erast Garin.
Questa favola per adulti, amatissima dai sovietici, è stata trasmessa per la prima volta in tv il 1º gennaio, giorno in cui tutti sperano in una nuova vita e in un “miracolo ordinario”.
Tutte le poesie delle canzoni del film, inclusa "La canzone del Mago" sono state scritte da Julij Kim, con la musica di Ghennadij Gladkov.
All'inizio delle riprese l'attore Oleg Jankovskij (il Mago) ha subito un attacco di cuore. Di conseguenza le riprese sono state sospese e sono iniziate solo dopo le sue dimissioni dall'ospedale. Successivamente, l'attore ha ammesso che senza il ruolo del mago in "Un miracolo ordinario", non sarebbero stati possibili gli altri ruoli, sempre nei film di Mark Zakharov, che gli hanno permesso di affermarsi a livello nazionale: "Proprio quel Münchausen" (1980), "Uccidere il drago" (1988).
Aleksandr Abdulov (Orso) ha eseguito tutte le scene pericolose del film da solo. Nella prima ripresa della scena con il salto dal cavallo in corsa, l'attore ha dimenticato di liberare le gambe dalle staffe ed è stato trascinato a terra per diverse decine di metri dal cavallo; Abdulov ha comunque rifiutato i servizi di uno stuntman e ha eseguito di nuovo il salto di persona.
Evgenij Leonov (il Re), che stava girando dopo un infarto, ha improvvisato numerose battute, che spesso sono state volentieri accettate da Mark Zakharov.
Nel film è visibile un'incisione con un drago volante, che è stato preso da un trattato dell'inizio del XVIII secolo sull'ottica e sull'angolo visivo, «Oculus Artificialis Teledioptricus sive Telescopium» (1702) di un inventore tedesco Johann Zahn.
È uno dei migliori film di regista Zaharov. Lo adoro! Le sfumature delle battute ingegnose e l'essenza: l'amore che vince ogni ostacolo.
Bel film
Troppo fantastico, anche relativamente comico, ma non è il mio genere. cmq a chi piace diciamo che gli attori sono molto bravi ...