Sottotitoli

Storia di un incarico
Vladimir Putin
Russia
Smirnova Avdotja
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Storia di un incarico

dramma diretto da Smirnova Avdotja
2018 - STV studio,
История одного назначения
Dramma
IMDB: 6.6

Il film, basato su fatti realmente accaduti, narra del tenente Grigorji Kolokol’tsev che, ispirato da idee progressiste, viene invitato a prestare servizio in un reggimento di fanteria nella regione di Tula, dove si verifica un crimine militare. Durante il tragitto incontrerà lo scrittore russo Lev Tolstoj, con cui stringerà una forte amicizia. Il soldato Šabunin, sulle cui spalle ricade la colpa del crimine, dovrà essere giudicato dalla corte marziale, rischiando l'esecuzione. Kolokol’tsev chiede aiuto al conte Tolstoj, che è animato dalla volontà di proteggere gli innocenti. Riuscirà il soldato ad evitare la condanna?

Sottotitoli a cura di: Graziana Marraffino, Doriana Errante, Elena Scivoletto, Rosalba Episcopo, Igor Cazacu

Ringraziamo la Cattedra di lingua e letteratura russa dell'Università degli Studi di Catania

Contesto storico e sociale

In seguito alla sconfitta della guerra di Crimea, lo zar Alessandro II di Russia avviò la riforma emancipativa del 1861. La riforma permise ai contadini di acquisire le terre precedentemente appartenute ai loro padroni. La riforma giudiziaria del 1864 (ispirata al modello europeo) prevedeva giurati e considerava i suddetti dello zar uguali davanti alla legge a prescindere dai loro averi. A distanza di 6 anni, nel 1870 vi furono le riforme delle assemblee provinciali e infine quella militare che annullava l’arruolamento e vietava le punizioni corporali.

Jasnaja Poljana: fu la tenuta in cui visse, operò e morì Lev Tolstoj. Proprio qui, lo scrittore russo scrisse i romanzi «Guerra e pace» e «Anna Karenina», affermando che questo luogo fosse per lui una grande fonte d’ispirazione artistica. Ma Jasnaja Poljana non fu soltanto la tenuta in cui nacquero le opere più importanti dello scrittore. Nel 1859, infatti, Tolstoj istituì una vera e propria scuola per i figli dei contadini all’interno della tenuta, a quel tempo rara persino nelle grandi città, preoccupato per il loro futuro a causa dell’abolizione della servitù della gleba da parte dello zar russo Alessandro II nel 1861. L’amore e la passione per l’insegnamento e l’istruzione dei bambini, così come la volontà di ribellarsi alle pratiche troppo rigide adottate dall’istruzione ufficiale del suo tempo, lo portarono a creare un metodo alternativo per educare i bambini, privo di punizioni corporali, compiti ed orari rigidissimi, sostenendo che l’insegnamento dovesse essere divertente per gli studenti.

Il conte Dimitrij Miljutin (1816-1912) fu ministro della guerra dell'impero russo dal 1861 al 1881. Dopo la guerra di Crimea introdusse varie riforme nell'esercito: istituì il servizio militare obbligatorio; creò il corpo degli ufficiali di riserva e modificò gli statuti e i metodi d'insegnamento delle scuole militari (mise l'istruzione elementare a disposizione di tutti i reclutati). Il successo delle sue riforme fu dimostrato dalla vittoria ottenuta nella guerra russo-turca (1877-1878) ma, nonostante ciò, Miljutin acquisì molti potenti nemici, specialmente tra coloro che si risentivano per la sua riduzione dei privilegi dei nobili all'interno dell'establishment militare. Scelse di ritirarsi subito dopo che Alessandro III salì al trono russo.

Curiosità e riconoscimenti
  • Nel film sono presenti solo due personaggi inventati: Apollonovič Kolokol’tsev (il padre di Griša Kolokol’tsev) ed il maresciallo Bobylev. 

  • Il discorso pronunciato da Lev Tolstoj in tribunale è del tutto inventato. 

  • Le riprese del film si sono svolte a Jasnaja Poljana e nei padiglioni della casa cinematografica “Lenfilm”.

  • La base per la sceneggiatura del film è il capitolo "Salvare il soldato Šabunin" dal libro del critico letterario Pavel Basinskij "Il santo contro il leone".


Rosa Di Pierro, 22-08-2024

Si avverte il pathos di ciascun personaggio.
Bella la storia

MGGM68, 17-08-2024

Un altro film russo che imprime una traccia indelebile.
Come sanno fare i letterati russi, il film ci mostra tutto dell’umano: la forza, la bellezza, la debolezza e la meschinità.
La grandiosa visione dell'uomo e della società di Tolstoj è come un veliero tra gli scogli : gli ostacoli della natura e della sua gestione della sua azienda (appassionato agricoltore come uno dei protagonista di “Anna Carenina” ), la limitata comprensione della moglie, la meschinità del fratello che distrugge la vita dell’amata, la difficile applicazione di una pedagogia troppo avanzata per il suo tempo, etc.
I personaggi portano nel mondo le loro capacità e le loro passioni non coscienti della apparente inconciliabilità del loro percorso con quello altrui.
Solo l’esplosione dei drammi dei singoli rivela palesemente il legame tra ogniuno di noi ed il resto dell’umanità.
Il rapporto tra il destino del singolo e quello dell’impero passa per la sottomissione delle vite alla legge superiore dello stato. Ciò è molto chiaro per il soldato fragile e sacrificato dall’egoismo altrui, per l’ufficiale che rinuncia alla sua umanità e per il sottoufficiale che rinuncia per un attimo al sollievo dell’oblio e viene ricacciato nella condizione intollerabile di non-uomo.
La figura paterna è importante ed è rappresentata nelle sue varie forme, anche le peggiori. Colui che non ha padre sulla terra finisce per essere un capro espiatorio e fa entrare in scena il Padre di tutti, troppo presto.
Come un pasto sontuoso composto di tanti antipasti e di innumerevoli piatti sempre più ricchi, il film ci presenta i suoi personaggi mentre la storia si dipana lungo un sentiero che conduce alla verità: l'esistenza umana non è una fiera del divertimento, è essenzialmente drammatica. Solo dopo questa rivelazione finale incontriamo la parte cristiana e redentrice dell'anima russa, che è poi la condizione umana. Rifiutarla rende l’uomo un folle pericoloso.
Tanta bellezza dipinta sulla tela rozza che è la condizione umana.

Carlo Battaglia, 06-03-2024

ottimo e ben presentato

bruno, 02-10-2023

Un capolavoro!

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