Doppiaggio




Supportaci con una donazione paypal
Stalker
Film di fantascienza filosofico diretto da Tarkovskij Andrej
1979 - Mosfilm
Il film narra del viaggio di uno scrittore e un professore all’interno della Zona, una area misteriosa e militarmente controllata alla quale è severamente vietato accedere. Entrambi i personaggi sono alla ricerca di una stanza che, secondo le dicerie, si troverebbe nel cuore della Zona e che avrebbe il potere di esaudire i desideri di chi la visita. Ad accompagnare la coppia è lo Stalker, una guida esperta dei mille tranelli che la Zona può avere in serbo per i suoi visitatori.
Contesto storico e sociale
Stalker” è riconosciuto come un capolavoro del cinema internazionale. Sono trascorsi più di 30 anni dall’uscita del film, eppure non ha smesso di suscitare l’ammirazione di pubblico e critica.
Sul personaggio dello stalker, Tarkovskij ha espresso le seguenti parole: “La natura e la missione dello stalker non possono essere formulate verbalmente. Il suo stesso personaggio vuole rappresentare la tragedia umana di chi, avendo bisogno di credere, forza se stesso e gli altri a credere. Ed è per questo che entra nella Zona. In un mondo dominato dal pragmatismo, fa di tutto affinché gli altri credano in qualcosa, ma fallisce. Nessuno ha davvero bisogno di lui, e neanche della Zona. Insomma, questo film ci parla della vittoria del materialismo.
Curiosità e riconoscimenti
Tratto dal romanzo fantascientifico “Pic-nic sul ciglio della strada” dei fratelli Boris e Arkadij Strugatskij.
“Stalker” è l’ultimo film di Tarkovskij girato in Unione Sovietica. In seguito il regista ha lavorato solo all’estero.
Inizialmente le riprese si svolsero nelle vicinanze di Isfara, in Tagikistan. Sfortunatamente, però, un terremoto colpì gravemente la città, costringendo la troupe a cambiare località. Come luogo dove continuare le riprese furono scelte le campagne vicino Tallin, in Estonia.
L’attenzione maniacale di Tarkovskij per i dettagli mise a dura prova la troupe. Durante le riprese in esterno nelle campagne estoni, ad esempio, il regista pretese che i prati nei quali si muovevano gli attori avessero una determinata tonalità di verde. I fili d’erba che non rispondevano ai canoni imposti, furono scrupolosamente rimossi.
L’attore Alexandr Kajdanovskij (Stalker), noto per il suo carattere irascibile, si scontrò più volte con Tarkovskij durante le riprese del film. Nonostante i vari litigi tra i due, il film fu portato a compimento.
Parte delle riprese si svolse in un’area fortemente inquinata. Ciò influì negativamente sullo stato di salute di alcuni membri della troupe: lo stesso Tarkovskij, sua moglie Larisa (aiuto regista) e l’attore Anatolij Solonitsyn (lo Scrittore) moriranno di cancro ai polmoni.
In due scene del film è possibile vedere una pagina di calendario recante la data 28 dicembre. Il regista non ha mai dato spiegazioni, né sulla necessità delle due scene, né sul significato che tale data poteva avere. Curiosamente, Andreij Tarkovskij è morto il 29 dicembre 1986.
Tanto di capello a tutti creatori di questo progetto. Tale film (nonché tutti I romanzi di fratelli Strugazki) è assolutamente da vedere da ogni persona in ricerca delle risposte...
Che lavoro eccezionale il vostro... grazie, grazie, grazie!
Uno dei migliori film mai girati, da vedere assolutamente.
Troppo simbolico per me , senegiatura molto interessante , adatto agli amanti dell'orrido ! cmq a chi piace è un must!
Tarkovskij? Da Solaris in poi, un grande della pittura mondiale, un Maestro. I suoi non sono film ma una monumentale esposizione di opere, quadri. Ricorda tutti, da El Greco a Rembrandt. Credo sia per questo che un suo film, non lo guardo mai per intero, ma a pezzi. Mi prendo delle pause, per non ingombrare troppo le percezioni, proprio come si fa con un libro d'arte. Lo si sfoglia, ci si sofferma, lo si riprende e ogni volta scopri e riscopri particolari nuovi. Stalker, con la sua zona labirintica, mi hanno riportato in memoria un quadro del Carpaccio " I diecimila crocefissi del Monte Ararat" opera del 1515, Venezia, gallerie dell'Accademie. Per i colori, smeraldo stinto che muore nei grigi e quella "luce" di carne sofferente. E per l'angoscia. Bravo Tarkoskij ma non lo amo.
Solo grazie