Sottotitoli

Seppellitemi dietro il battiscopa
Dmitrij Medvedev
Russia
Snežkin Sergej
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Seppellitemi dietro il battiscopa

Dramma tragicomico diretto da Snežkin Sergej
2009 - Globus
Похороните меня за плинтусом
Dramma
IMDB: 7.1

Tratto dal libro omonimo di Pavel Sanaev. Questa storia tragicomica è ambientata nell'URSS in fine degli anni '70. Di un bambino Saša e la sua nonna Nina Antonovna, dispotica e agressiva, che lo trascina in giro per dottori e gli somministra senza sosta farmaci e tisane. Da quando sua madre si è innamorata di un pittore basso e squattrinato, il "nano succhiasangue", Saša è finito sotto l'ossessiva tutela della nonna, che lo ama ma lo ricopre di maledizioni e insulti - mentre lui sogna le rare e tenere visite della madre.

Contesto storico e sociale

Pavel Sanaev è uno dei registi e degli sceneggiatori più promettenti dell'ultima generazione di cineasti russi. Nipote del celebre attore sovietico Vsevolod Sanaev, figlio di Elena Sanaeva, anche lei attrice famosa, figlio adottivo della star sovietica Rolan Bykov, si è naturalmente diretto verso il mondo del cinema. Nel 2002, ha scritto la sceneggiatura del suo primo lungometraggio The Last Week End, un thriller che ha sullo sfondo una giovinezza moscovita bella e dannata.

Seppellitemi dietro al battiscopa, best seller in Russia, lo ha reso uno degli autori simbolo della nuova letteratura russa. Le Figaro'' - ''Seppellitemi dietro al battiscopa ha un piglio moderno e insieme incredibilmente fedele a quella letteratura fatta di personaggi burlesque, conversazioni tempestose, e dialoghi serrati, di cui Dostoevskij è stato l'iniziatore e il simbolo. La traduzione italiana è stata pubblicata ad aprile 2011.

Curiosità e riconoscimenti
  • Del libro "Seppellitemi dietro il battiscopa" sono state vendute oltre mezzo milione di copie in Russia.

  • Il romanzo non è stato pubblicato subito: nel 1996, dopo 7 anni, l’ha preso una rivista letteraria. È diventato un libro nel 2003 e dopo il 2009 ha raggiunto i vertici delle vendite.


GIORGIO, 17-04-2023

Un film bello ed intenso, la nonna è un attrice straordinaria: sembra un personaggio di Dostoevskiy incarnato, vivo e protagonista negli anni '70. Ricorderei anche il bambino candido, ingenuo, disinteressato fino all'ultima scena in cui si intuisce che l'interesse traviante del denaro lo ha già contagiato.

elena, 05-01-2022

La cruda storia familiare di un nucleo dilacerato in cui ogni sentimento degenera nel dolore e nella tortura reciproca dei componenti. La figura che campeggia è quella della nonna, magistralmente interpretata; un carattere solo apparentemente forte e tirannico, in realtà fragile, deprivato affettivamente da una vita difficile, impone il suo ricatto emotivo al piccolo Sasha diviso tra sensi di colpa e amore per la madre lontana. Le figure maschili della vicenda, il nonno e il compagno della madre, sono deboli e meschine, causa dell'infelicità, ma schiacciate sullo sfondo, rintanate quasi sempre in un silenzio vigliacco. Il film segue con chirurgica spietatezza l'evoluzione del dramma, da cui trapela il pessimismo per l'istituzione familiare che genera dolorose catene di rancori, ricatti morali e calcolo materiale. Bellissimo e crudele.

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