Sottotitoli
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commedia diretta da Taškov Evgenij
1963 - Studio di Odessa
La giovane Frosja, proveniente dalla Siberia, arriva a Mosca col sogno di diventare una cantante. Ospite di Nikolaj, uno scultore che vive un momento di crisi professionale. Frosja cercherà con tutte le sue forze di entrare al conservatorio, sebbene sia tardi per l’ammissione. Il suo percorso sarà accompagnato dalla conoscenza con Kostja e il sostegno del professor Sokolov.
Sottotitoli a cura di Cecilia Ravenna
Traduzione delle canzoni: "Lungo via Piterskaja" di Elena Ryzhak, "Serenata" di Pietro Lignola, "Se si ama" di Cecilia Ravenna
Contesto storico e sociale
Sono gli anni Sessanta nella capitale dell’Unione Sovietica, uno dei maggiori centri di vita sociale, culturale e lavorativa. Infatti Frosja è una delle tante persone che si trasferiscono dalla provincia nella grande città, dove ci sono più opportunità di realizzarsi. Alla ragazza Mosca appare subito chiassosa e movimentata, piena di gente, ma dove nessuno saluta, Nikolaj le mostrerà poi il lato sofisticato e chic, totalmente superfluo di fronte al suo carattere semplice e autentico. Tema centrale è il lavoro artistico: da una parte il burocratismo del conservatorio musicale, che rispecchia la rigidità delle istituzioni sovietiche, dall’altra la crisi artistica dello scultore Nikolaj, sottoposto alla gogna pubblica per non sottostare ai dettami del realismo socialista. In Unione Sovietica la vita culturale era legata all’ideologia politica e doveva esaltare i principi della società comunista. Nei decenni precedenti la trasgressione di tali principi veniva punita duramente dal governo, ma con il nuovo segretario Chruščёv cominciò un lento disgelo politico e culturale, di cui si vedono gli accenni nelle conquiste del professor Sokolov e di Nikolaj.
Curiosità e riconoscimenti
La sceneggiatura è stata ideata inizialmente dal regista Evgenij Taškov e dalla moglie e protagonista Ekaterina Savinova, infatti, il film si è ispirato alla vicenda autobiografica dell’attrice.
L’attrice protagonista Ekaterina Savinova ha interpretato personalmente tutte le canzoni del film, purtroppo non ha recitato più dopo questa esperienza.
Il film ha avuto un percorso travagliato: non poteva essere girato a Mosca, quindi, la troupe dovette andare a Odessa, qui lo studio accettò regista e sceneggiatura, ma non l’attrice protagonista, accusata anche da Mosca di non avere talento; infine, il consiglio artistico cercò di vietare il film perché si pensava che lo scultore Nikolaj rompesse una maschera di Marx, quando in realtà era di Herzen.
Il film originale era in bianco e nero, nel 2011 fu restaurato e messo a colori.
A. Papanov (Nikolaj) e E. Savinova (Frosja) hanno vinto il premio a miglior attore e miglior attrice al Festival cinematografico pansovietico del 1964.