Sottotitoli

Qui le albe sono quiete
Leonid Brežnev
Unione Sovietica
Rostotskij Stanislav
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Qui le albe sono quiete

Dramma di guerra diretto da Rostotskij Stanislav
1972 - Studio di M.Gorkij
А зори здесь тихие
Dramma
IMDB: 8.2

Durante la Seconda Guerra Mondiale in un piccolo avamposto del villaggio, un comandante ha la sua truppa sostituita da un'unità tutta al femminile. Quando finalmente iniziano ad apprezzarsi a vicenda, i paracadutisti tedeschi vengono avvistati nelle vicinanze e emergono le realtà della guerra.

Sottotitoli a cura di Giovanna Germanetto

Contesto storico e sociale

"L’Unione Sovietica fu l’unico paese fra gli Alleati della Seconda Guerra Mondiale a permettere che le donne combattessero attivamente tra le file del suo esercito. A migliaia vennero rifiutate quando nel 1941 il loro paese venne attaccato dalle forze naziste, ma in seguito alle tremende perdite subite dall’Armata Rossa la mentalità dei vertici militari cambiò, e le donne iniziarono ad essere accettate in servizio nelle unità combattenti.

Senza contare quelle che si unirono alle forze partigiane, alla fine della Seconda Guerra Mondiale 800.000 donne avevano servito nelle forze armate sovietiche nei ruoli più svariati. Quasi 200.000 vennero decorate, e 89 ottennero il titolo di Eroe dell’Unione Sovietica. Anche se all’inizio la maggioranza servì in unità ausiliarie o nel personale medico, in seguito le donne servirono in altri ruoli, dove seppero farsi valere tanto e a volte più dei loro commilitoni uomini: commissari politici, tiratrici scelte, pilote di bombardieri, mitragliere e carriste." Raffaele Ucci

L’incubo peggiore dei nazisti furono le “streghe della notte” - un corpo di combattimento femminile considerato una delle pagine più gloriose nella lotta contro il fascismo.

"Pare che all’inizio il 588° conducesse le incursioni a bordo di antiquati biplani che prima della guerra irroravano i campi. Fu il capitano tedesco Johannes Steinhoff che inventò per loro il nome che le avrebbe accompagnate per sempre: Nachthexen, streghe della notte, come scrisse in un rapporto nel 1942: “I piloti sovietici che ci danno più problemi sono donne. donne. Non temono nulla, vengono di notte a tormentarci con i loro obsoleti biplani e non ci fanno chiudere occhio per molte notti”. La tattica era impavida: o la Raskova e le sue compagne volavano a pochi metri dal suolo per non essere intercettate dagli Stukas tedeschi, oppure arrivavano da alta quota scendendo poi in picchiata col motore al minimo per non farsi sentire, o addirittura andavano in missione con soli tre velivoli, dei quali due distoglievano l’attenzione della contraerea e il terzo si abbassava e colpiva. Oltre 23mila le missioni di questo tipo effettuate. Ben 23 piloti donna delle streghe notturne di insignito del prestigioso titolo di Eroe dell’Urss, e in breve il reggimento divenne il più decorato di tutta l’Unione Sovietica." Antonio Pannullo

Curiosità e riconoscimenti
  • Il film è un tratto dal romanzo omonimo del 1969 di Boris Vasil'ev (veterano della Grande Guerra Patriottica). Vasil'ev ha firmato negli anni numerosi bestseller, dai quali sono stati tratti alcuni tra i più popolari e premiati film sovietici.

  • Nel film la guerra è mostrata in bianco e nero, e il tempo prebellico e del dopoguerra a colori.

  • Come successivamente ricordava il regista e veterano della guerra Stanislav Rostotskij, il film è stato girato in memoria di un'infermiera che durante la guerra lo ha portato fuori dal campo di battaglia e salvato dalla morte.

  • C'erano molti problemi con l'episodio della banja. Per farla Rostotskij per cinque ore persuase le ragazze a recitare nude, ma si rifiutarono, poiché furono educati in severità. Dopo la prima visione del film, i capi hanno chiesto di tagliare quella scena schietta. Ma Rostockij in qualche modo miracolosamente riuscì a difenderla.


zia Miriam, 16-05-2023

IN UN GREMBO BIANCO E NERO
Si proteggono i colori della vita; quelli dei ricordi, delle speranze, dei giorni e delle albe quiete.
Frammenti silenziosi rubati alla concentrazione e al dovere; avvistare per avvisare, fermare il nemico che è già qui, nei boschi attorno. Per la prima volta cinque donne in missione. Per la prima volta, il soldato è una figlia, moglie, mamma, forse un’amante e una ancora bimba, 17 anni appena. Nella natura cattiva e buona si muovono come un branco, seguendo il capo. Passo dopo passo. Tenerezza nel cuore, paura negli occhi e forza sconosciuta nelle mani del comandante e di tutte loro. Il futuro c’è, ci sarà ma va superata la barriera sconosciuta del percorso. Nel bianco e nero delle immagini, seguiamo il tracciato degli sguardi, l’amaro della consapevolezza e il coraggio del sacrificio, fino alla fine. Fino ai colori della terra e del cielo. Immortali.

bruno, 11-05-2023

Stupendo, maresciallo stupido e ingenuom, forse il martirio inutile di ragazze che si sono inutilmente sacrificate , un ambiente ostile cosa credeva di fare ? Credo siano esmpi accaduti spesso in quelle landi !. In ogi caso dà iea della guerra terribile sopportata dai russi x anni e anni sconosciuta in occidente ... Grande film!

GIANPAOLO, 20-10-2022

stupendo.

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