Sottotitoli
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Nati in URSS - 7 anni
un documentario diretto da Mirošnicenko Sergej
1990 - Granada TV, Sovtelexport, Ostrov
Immaginate un gruppo di bambini di 7 anni, provenienti da ogni angolo dell'Unione Sovietica, alle prese con domande esistenziali che nemmeno gli adulti osano porsi. Quali sono le loro visioni sul mondo? Cosa pensano di Dio, del potere, del futuro? Le loro risposte ingenue e profonde lasciano senza parole. Alcune, addirittura, sembrano prevedere il futuro.
Sottotitoli a cura di Dario Magnati
Contesto storico e sociale
Il ciclo di documentari "Nati in URSS" del regista russo Sergej Mirošnicenko, ci immerge nelle vite di una generazione che ha vissuto sulla propria pelle lo sconvolgimento di un'epoca, una generazione nata a metà degli anni '80 del XX secolo, poco prima di Perestroijka. Seguendo la vita dei personaggi, possiamo analizzare i profondi cambiamenti sociali e politici che hanno caratterizzato la fine dell'Unione Sovietica e la nascita della Russia post-comunista. I loro sogni e le loro speranze si scontrano con la realtà di un Paese in rapida trasformazione, evidenziando le tensioni e le contraddizioni di un'epoca di grandi cambiamenti.
20 protagonisti di classe 1983 che regista ha trovato negli angoli diversi dell'Unione Sovietica, vengono intervistate ogni sette anni partendo dal 1990 - 7 anni, nel 1998 - 14 anni, nel 2005 - 21 anni, nel 2012 - 28 anni e nel 2020 - 35 anni. Per il momento sono usciti solo 4 film. Il progetto si è interrotto bruscamente all'età di 35 anni dei protagonisti, il regista afferma che il materiale filmato è stato cancellato dagli hacker dai server della casa di produzione. Non è ancora chiaro se l'ultimo film sia andato perduto o se manchino i fondi per la sua pubblicazione.
Per "Nati in URSS", Mirošnicenko ha sviluppato un innovativo sistema di montaggio a spirale, in cui i blocchi tematici si susseguono in modo fluido, intrecciando le storie dei protagonisti. Questa struttura narrativa, caratterizzata da una forte continuità, subisce una significativa interruzione con il crollo dell'URSS. A partire dal secondo film, la narrazione si sposta da un focus sulle vite individuali a una riflessione più ampia sui cambiamenti sociali e politici che stanno attraversando il paese.
Mentre la versione inglese indaga l'impatto di esperienze personali come la morte dei genitori, le guerre, i traumi infantili e gli ambienti svantaggiati, sulla vita degli individui, la versione russa amplia lo sguardo, catturando l'influenza di eventi storici su larga scala. In questo modo, le vite dei protagonisti diventano un microcosmo che riflette i grandi mutamenti della storia, conferendo al documentario una profondità e una complessità uniche. Per questo, le sorti di alcuni protagonisti assumono una particolare tragicità, e a volte si ha l'impressione che vivano all'interno di libri di storia.
Sergej Mirošnicenko intende proseguire la serie fino a quando i protagonisti compiranno 70 anni, realizzando così il sogno di Andrej Tarkovskij di "Rappresentare l'intero arco della vita umana, dalle prime esperienze infantili fino alla vecchiaia."
Curiosità e riconoscimenti
Il primo film, che cattura gli ultimi istanti dell'Unione Sovietica, è stato girato nel 1989.
I protagonisti di questo ciclo documentario sono stati testimoni diretti di un'epoca di profondi cambiamenti, vivendo sia l'esperienza del socialismo sovietico che le turbolenze della transizione al capitalismo, dalla perestrojka alla crisi economica degli anni '90, fino all'era digitale.
Proiettato in tutto il mondo, il film commosse talmente gli spettatori che l'orfanotrofio ricevette numerose biciclette e Andrej venne adottato da una famiglia americana.
Realizzate in coproduzione russo-britannica, queste serie documentarie si ispirano al celebre progetto di Michael Apted, "7 Up", che ha seguito per decenni un gruppo di persone nate nel 1958. Analogamente, queste serie mirano ad analizzare l'impatto dell'ambiente sociale e delle esperienze personali sullo sviluppo individuale, confrontando le vite di coloro che sono cresciuti in contesti socioeconomici diversi. Dopo il successo del progetto britannico, sono stati avviati molti altri in Russia, Sudafrica, Stati Uniti, Svezia, Giappone e altri paesi.
Alcuni protagonisti hanno deciso di non partecipare in alcune parti, mentre altri, purtroppo, sono venuti a mancare.
La teoria dei sette anni, radicata nell'antichità, sostiene che ogni sette anni si verifica una rigenerazione psicofisica. Anche la psicologia conferma questa ciclicità, sottolineando l'importanza di risolvere i problemi per evitare che si ripresentino.
Il secondo film "Nati in URSS - 14 anni" ha ottenuto un riconoscimento internazionale, vincendo nel 1998 il Premio BAFTA per il miglior documentario dell'anno, il Premio Grierson. Ha inoltre ricevuto un secondo premio come miglior documentario dell'anno. Nel 1999 ha vinto l'Emmy per il miglior documentario dell'anno e il premio "Cavaliere d'Oro" del Festival cinematografico dei popoli slavi e ortodossi, con il Premio A. Sidel'nikov per la migliore regia.
Commovente , due bambini in particolare l'orfano che sogna la sua mamma e la bambina dalle treccine scure. Una profondità di pensiero che non trovo in certi adulti oggi ! Tutti i bimbi sono straordinari chi più chi meno ! una cosa è certa dipendesse da loro il mondo sarebbe migliore ! Grazie perestrioka!
Dolcissimo. Sono disponibili le altre puntate?
Penso una delle cose più belle e genuinamente interessanti che ho visto ultimamente! Ci sarà il seguito?
Davvero molto interessante e commovente . Sarebbe bello poter vedere gli altri capitoli del racconto per sapere cosa ne è stato di questi bambini.
E' proprio bello scoprire questi bambini, la loro personalità ed i loro dolcissimi visi. Stupiscono spesso le parole ed i pensieri: ragionevoli, idealisti, poco viziati da un consumismo alienante. Speriamo di potere vedere anche gli episodi successivi.
grazie per questo bellissimo ed emozionante documentario, non vedo l'ora di vedere le altre puntate!