Sottotitoli
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Lunghi addii
Melodrama diretto da Muratova Kira
1971 - Odessa studio
Figlio di genitori separati, il giovane Sasha Ustinov vive insieme alla madre, Yevgeniya Vasilyevna, ma vorrebbe trasferirsi dal padre. Lei non vuole che lui se ne vada, perciò cerca in tutti i modi di convincerlo a restare, ma il ragazzo sembra intenzionato a partire.
Contesto storico e sociale
"La lunga “onda nuova”, partita dalla Francia alla fine degli anni cinquanta, attraversa l’Europa e arriva a Mosca, attorno alla metà degli anni sessanta. Contagia molto del cinema che accompagna il passaggio dal cosiddetto “disgelo” alla “stagnazione”. Di quelle istanze di libertà e modernizzazione cinematografica, avanzate da una giovane generazione di critici divenuti registi (Godard, Truffaut, Rohmer), Kira Muratova è stata forse l’interprete più sensibile e capace di mostrare tutte le incongruenze, i paradossi e le storture di un processo che, in Unione Sovietica, è proceduto parallelamente alla progressiva (almeno apparente) “destalinizzazione” dell’intero apparato burocratico-politico dello Stato. Troppo libera per i suoi tempi, troppo dissonanti (nel tono, nei temi, nello stile) da un canone duro da superare (quello del realismo socialista) i suoi film, tanto da essere considerati per lungo tempo inservibili o letteralmente invedibili."