Sottotitoli
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La signora col cagnolino
melodramma diretto da Kheifits Iosif
1960 - Lenfilm
Dmitrij Gurov, impiegato bancario alla soglia dei quarant’anni, è insoddisfatto della sua vita. Soffocato dalla monotonia del matrimonio e dalla routine quotidiana, allevia la sua frustrazione dedicandosi a relazioni superficiali senza impegno. Un giorno però la sua vita cambia radicalmente: durante una vacanza a Jalta, incontra Anna Sergeevna, una giovane signora sposata, bionda con uno spitz bianco che tutti chiamano “La signora col cagnolino”. Dopo passeggiate al mare, giri in carrozza e baci furtivi, quella che inizialmente sembra una qualunque storiella estiva, si rivela essere la relazione più significativa delle vite dei protagonisti.
Sottotitoli a cura di Noemi Battiato e gli studenti della Cattedra di lingua e letteratura russa dell'Università degli Studi di Catania
(3 anno, a.a. 2023-2024)
Contesto storico e sociale
Nei suoi romanzi, Čechov denuncia la società del suo tempo, presentando situazioni che svelano profonde verità sulla condizione umana e sul contesto sociale in cui sono ambientate. Ne “La signora col cagnolino”, infatti, prevalgono l’alienazione e l’insoddisfazione del XX secolo, riflettendo un malcontento generale, la “crisi della civiltà” che affliggeva la società russa dalla fine dell’800. Nelle città lo sfruttamento e la miseria avevano causato ondate di scioperi e proteste. Smarrimento, automatizzazione della vita sociale, massificazione, spersonalizzazione e nevrosi caratterizzavano il mondo moderno che, nato dalla rivoluzione industriale e dalla Rivoluzione francese, aveva segnato un’imminente crescita dell’importanza della scienza. Il forte malcontento che aleggiava tra i cittadini verso lo zarismo e il sentimento di frustrazione dovuto alle difficoltà economiche che riflettevano lo squilibrio tra aree segnate da un importante sviluppo industriale ed altre completamente arretrare e gestite da sistemi semifeudali, crearono la perfetta tensione che da lì a qualche anno avrebbe condotto alla Rivoluzione russa. Il clima fatto più di delusioni che speranze preannunciava un mondo in decadimento: uomini e donne delusi o illusi, che speravano l’amore impossibile o si dedicavano a ideali astratti, vivevano in un soffocante clima di noia e un desiderio di cambiamento irrealizzabile. L’abilità di Čechov sta nel raccontare i vizi e i difetti dell’essere umano.
Un’idea del mondo čechoviano si ricava riflettendo sulle parole dette da Čechov ad un amico: “Perché dobbiamo portare ad ogni costo sulla scena uomini stupidi o uomini che fanno gli intelligenti, perché dobbiamo ad ogni costo dare dei quadri che suscitano riso o pianto, perché non portare sulla scena degli uomini semplicemente intelligenti che non suscitano né riso né lacrime, ma semplicemente facciano pensare, spingano ad un'analisi dei fenomeni della vita”.
Curiosità e riconoscimenti
Negli anni «La Signora col cagnolino» è stato declinato in diversi formati: pellicole, opere teatrali e persino opere liriche. Uno degli adattamenti cinematografici più noti è il film sovietico del 1960 diretto dal regista Iosif Kheifits, acclamato per la fedeltà al testo originale.
La scenografia del film è stata realizzata seguendo con grande accuratezza le illustrazioni di Kukryniksy, il famoso trio di caricaturisti sovietici, per il racconto di Čechov.
Iosif Kheifits scelse l’attore Aleksej Batalov per interpretare il ruolo di Gurov, decisione che suscitò sorpresa tra molti. Batalov era infatti noto per aver interpretato ruoli minori o di personaggi riconducibili alla classe operaia; i critici ritenevano inoltre che l’attore fosse troppo giovane per incarnare l’eroe di Čechov. Tuttavia, egli desiderava talmente tanto quel ruolo che cambiò alcuni tratti del suo aspetto per conformarvisi: comprò delle scarpe di una taglia più grande per rendere la sua andatura più solenne, si fece crescere la barba e iniziò persino ad indossare un anello per acquisire un aspetto aristocratico.
Ija Savvina, cui venne affidato il ruolo di Anna Sergeevna, non era un’attrice professionista, ma una laureata in giornalismo all’Università Statale di Mosca, con esperienza solo nel teatro studentesco. Durante uno degli spettacoli di tale teatro, Aleksej Batalov la notò e riconobbe in lei una perfetta Anna; l’interpretazione di quest’ultima segnò il debutto cinematografico dell’artista.
Čechov era grande amante dei cani, che definiva “popolo glorioso”, e aveva una particolare predilezione per i bassotti. Non a caso, lo scrittore ne possedeva due, ai quali dedicò una statua nella sua residenza di Melikhovo, oggi diventata meta di grande attrazione turistica.
Il racconto è ambientato principalmente a Jalta, una località balneare sulla costa del Mar Nero. Le descrizioni dettagliate suggeriscono una conoscenza profonda dei luoghi. Fu proprio qui infatti che Čechov trascorse molti anni della sua vita a causa della sua salute precaria.
Si pensa che ad aver ispirato la stesura del racconto sia stata la conoscenza dell’attrice del Teatro d’arte di Mosca, Olga Knipper. Poiché Čechov viveva già a Jalta e la Knipper era impegnata nelle prove teatrali nella capitale, la loro storia si sviluppò prevalentemente a distanza con qualche sporadico incontro.
Il film di Kheifits è stato realizzato per il centenario della nascita di Čechov vinse numerosi premi a Festival cinematografici internazionali a Cannes, Londra ed Helsinki.
Bello e delicato. Mi è piaciuto molto, alcune inquadrature particolari mi hanno colpito, attori eccellenti. Grazie di avermi dato la possibilità di vedere questo piccolo gioiello.
Bellissimo film, da rivedere’
Consigliatissimo. Un film estremamente bello, con due protagonisti bravi e in parte. Ottimi i costumi; la storia è, ovviamente, struggente. Un film delicato. Un ringraziamento per chi ha creato i sottotitoli (che ci permettono di godere di questi piccoli capolavori).