Sottotitoli

La dama di picche
Leonid Brežnev
Unione Sovietica
Maslennikov Igor'
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La dama di picche

dramma mistico diretto da Maslennikov Igor'
1982 - Lenfilm
Пиковая дама
Dramma
IMDB: 7

L’ossessione afferra un giovane ufficiale pietroburghese, Hermann che viene a sapere che la nonna di un suo commilitone, una vecchia contessa, conosce una combinazione segreta per vincere alle carte, una volta rivelata da Saint-Germain. Seducendone la giovane dama di compagnia, riesce ad introdursi nella stanza della contessa, e la implora di svelargli il suo segreto. Terribilmente spaventata, la contessa muore sul colpo, lasciando Hermann senza risposta e in preda all'ossessione.

Sottotitoli a cura di Beatrice Chimirri

Contesto storico e sociale

Il racconto «La dama di picche» (1834) è considerata l'opera narrativa più riuscita di Aleksandr Puškin, la cui prosa è caratterizzata da uno stile limpido ed essenziale che è stato accostato a quello di Cesare e di Voltaire. Il racconto fonde in maniera originale l'elemento fantastico e il sapore gotico della vicenda riconducibili alla narrativa romantica tedesca con il realismo della rappresentazione di alcuni personaggi, quali la vecchia contessa e la sua sfortunata dama di compagnia. Pregevole è l'equilibro con cui l'autore padroneggia gli ingredienti della narrazione, attraversata dalla leggerezza e dall'ironia impalpabile tipiche di Puškin. L'intera opera presenta molteplici riferimenti, sapientemente occultati da Puškin, riguardo alle società segrete decabriste. Inoltre i tre numeri (tre, sette e uno) hanno un valore simbolico e ricompaiono spesso durante l'intera narrazione.

Questo racconto Puškin è stato più volte adattato per il cinema. Il primo adattamento risale al 1910, quando Pëtr Čardynin realizzò un film basato sull'opera di Čajkovskij, modificandone il finale: Lisa, dopo l'incontro con Hermann, si gettava nell'acqua. Nel 1916 Jakov Protazanov girò una nuova versione con Ivan Mozžukhin, celebre attore del cinema muto, che interpretò Hermann come un uomo ossessionato e destinato alla follia. Una scena iconica mostrava l'ombra minacciosa del protagonista proiettata sulla parete. Negli anni successivi, "La dama di picche" fu adattata in Germania (1927) da Aleksandr Razumnyj e in Francia (1937) da Fëdor Otsep, entrambi in chiave romantica con un lieto fine. Tuttavia, per molti registi il racconto si rivelò sfortunato. Negli anni ’30 Mikhail Romm tentò tre volte di realizzare un film, senza successo, e scaramanticamente distrusse tutto il materiale. Anche Mikhail Kozakov, dopo vari tentativi falliti, confessò: "Non ho girato il film. Ho perso e distrutto tutto ciò che avevo". Nel 1982 uscì l’adattamento di Igor' Maslennikov, che seguiva fedelmente il testo originale, ma con un approccio moderno e un’atmosfera mistica. Alla Demidova, nel ruolo della narratrice, guidava lo spettatore attraverso la gelida Leningrado, creava la sensazione di un passaggio tra il mondo reale e quello ultraterreno. I passaggi tra Leningrado degli anni '80 e la San Pietroburgo dell'inizio del XIX secolo accentuavano l’aura mistica del film.

"La dama di picche voleva girarla Mikhail Kozakov, e prima di lui ci avevano pensato Mikhail Romm, i fratelli Vasil'ev e Sergej Ejzenštejn. Ma tutti consideravano questa storia intrisa di misticismo e preferirono non occuparsene. Quando Kozakov rinunciò, io, che all'epoca ero direttore artistico dell’Associazione Creativa dei Film Televisivi presso lo studio Lenfilm, decisi di occuparmene personalmente. Non ho mai avuto paura del misticismo. Ho una formazione filologica, e trovavo ridicolo sentire parlare di Puškin come di un mistico.

Per me, lavorare a questo film è stata un'esperienza inaspettata e, allo stesso tempo, molto responsabile. Ho scoperto improvvisamente che il nostro popolo conosce molto poco La dama di picche di Puškin. Sì, c'è l'opera geniale di Čajkovskij, ma tra le due opere c'è ben poco in comune. L'opera è uno spettacolo mistico ambientato nel XVIII secolo, mentre quella di Puškin è una storia prosastica dell'inizio del XIX secolo, che narra le vicende di un tedesco di San Pietroburgo, un ingegnere militare di cognome Hermann. Non ha nemmeno un nome. Consultate il testo di Puškin: Hermann era ubriaco e nel sonno gli apparve la contessa. Si parla sempre della Dama di picche mistica di Puškin, lui non è mai stato un mistico, a differenza di altri poeti dell'epoca."

Igor' Maslennikov

Curiosità e riconoscimenti
  • Il film è basato sull'omonimo racconto di Aleksandr Sergeevič Puškin (1799-1837). Sebbene il regista Igor' Maslennikov abbia saputo mettere in luce con grande maestria l'aspetto mistico de La dama di picche, in realtà non vi crede affatto. Il noto studioso Boris Tomaševskij lo aveva infatti persuaso che Puškin non fosse un mistico, ma che il racconto fosse piuttosto una parodia scritta a Boldino, ispirata da un romanzo esoterico di Swedenborg. Annoiato dalla vita di campagna e dotato di una tagliente ironia, Puškin avrebbe così dato vita a questa parodia, che secondo Tomaševskij dovrebbe essere interpretata con leggerezza e senso dell'umorismo. Eppure, da questo racconto è nata una lunga tradizione di storie pietroburghesi, da Gogol' a Dostoevskij fino a Garšin. Resta da chiedersi se Maslennikov abbia cercato consapevolmente di difendersi dall'influenza mistica o se fosse davvero uno scettico convinto.

  • "La dama di picche, op. 68" è un'opera di un celebre compositore russo, Pëtr Il'ič Čajkovskij con libretto di Modest Čajkovskij (suo fratello minore) revisionato ed integrato dal compositore, basata sull'omonimo racconto di Aleksandr Puškin, fu composta in Italia, a Firenze, nel 1890.

  • Nell’adattamento di Maslennikov risuona la musica di Dmitrij Bortnjanskij (1751–1825), celebre compositore, direttore d'orchestra e cantante, soprannominato “l’Orfeo del fiume Neva”. Le sue opere corali erano così apprezzate che nel 1816 fu emanata una legge che permetteva di eseguire in chiesa solo i suoi brani o quelli da lui approvati. Pëtr Čajkovskij, pur critico nei confronti di Bortnjanskij, studiò con attenzione la sua musica e utilizzò le sue intonazioni in "La dama di picche" per evocare l’atmosfera del XVIII secolo.

  • Il film di Maslennikov si distingue per la sua fedeltà al testo, riproducendo parola per parola l'opera di Puškin, con lo stesso autore-narratore personificato dalla famosa attrice Alla Demidova. Ogni capitolo si apre con un'epigrafe che viene rispettata anche nel film. Inoltre, l'inquadratura iniziale e finale coincidono, chiudendo simbolicamente un cerchio: Alla Demidova appare all'inizio da un sottopassaggio lungo il canale d'Inverno di San Pietroburgo e vi scompare al termine della narrazione.

  • Gherman Titov, il secondo uomo nello spazio fu chiamato in onore al protagonista del celebre racconto «La dama di picche» (1834), visto che il suo padre Stepan Titov, l'insegnante di storia e letteratura russa era appassionato di Puškin.

  • Al tempo di Aleksandr Sergeevič Puškin, i giochi di carte erano uno degli svaghi più amati in Russia, e i contemporanei dello scrittore sapevano perfettamente di cosa si parlava in questo racconto. I protagonisti del racconto giocano a "štoss" (stuss), una variante di questo gioco che è anche chiamata "banca" o "faraone". La pratica di scommettere in modo compulsivo, come nel caso del protagonista di Puškin, era un tema comune in molti racconti e tragedie dell'epoca.


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