Sottotitoli




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Il tiratore scelto Vorošilov
dramma diretto da Govorukhin Stanislav
1999 - NTV Profit
Veterano della Grande Guerra Patriottica, ex ferroviere e ora pensionato, Ivan Fëdorovič Afonin vive modestamente con la sua amata nipote Katja, studentessa di musica. Nella casa accanto si ritrovano spesso tre giovani: il trafficante Boris Čjukhanov, Vadim Pašutin (figlio di un colonnello della polizia e compagno di classe di Katja) e Igor Zvaryghin (uno studente che studia linguistica strutturale ). Questo terzetto ogni mercoledì celebra la "Festa della donna", invitando delle prostitute. Uno di questi mercoledì i ragazzi notano Katja che sta tornando a casa, la attirano nell'appartamento e la violentano in gruppo. Per le pressioni del colonnello Pašutin il caso viene chiuso e i colpevoli lasciati impuniti. Non sperando più di avere giustizia dalle autorità corrotte, Afonin organizza la sua spietata vendetta…
Sottotitoli a cura di Ugo Malagoli
Redazione di Anna Dolgova
Contesto storico e sociale
Il film è stato girato nel 1998 e rappresenta la situazione nella Russia degli anni '90, con il paese finito nel caos dopo il crollo dell’URSS. Un periodo che è passato alla storia come “i selvaggi anni Novanta” (in russo: лихие девяностые), con i negozi vuoti, il denaro che perdeva continuamente valore, la criminalità dilagante. In pochi si sono arricchiti a dismisura, mentre quasi tutti hanno perso i risparmi di una vita. Nel film Čjukhanov rappresenta il “nuovo russo”, un personaggio col senso degli affari, spesso poco leciti.
Curiosità e riconoscimenti
Il film è tratto dal romanzo di Viktor Pronin "La donna dei mercoledì".
Il “Tiratore scelto Vorošilov” fa riferimento al commissario del popolo Kliment Vorošilov (1881-1969). Durante una prova di tiro un ufficiale che aveva mancato il bersaglio si giustificava dicendo che aveva un'arma difettosa. Vorošilov ha preso il suo revolver, l’ha caricato e ha centrato il bersaglio con tutti i proiettili. Poi ha pronunciato la frase divenuta famosa: "Non ci sono armi cattive, ci sono tiratori cattivi".
Il regista Stanislav Govorukhin all’epoca del film era anche un parlamentare della Duma. Il film è stato girato a tappe forzate durante la sospensione estiva dei lavori.
Per il ruolo di Katja, Govorukhin era indeciso tra due ragazze, entrambe studentesse di musica. Alla fine è stato Uljanov a scegliere la meno bella, perché l’altra era troppo perfetta e sicura di se.
La critica ha giudicato pesantemente il film per aver esaltato la vendetta e il farsi giustizia da soli: sono noti in effetti alcuni casi di uccisioni “ispirate” dal film. Al contrario il pubblico ne ha decretato il successo e il famoso attore Uljanov, interprete di Afonin, ha ricevuto sacchi di lettere ed è diventato un eroe nazionale.
Per quanto duro, mi ha toccato l'anima..capolavoro
Continuo a trovare film davvero molto belli, anche quando dolorosissimi, su questo sito... e magari pian piano capisco pure qualche parola di Russo (interessanti alcune assonanze col Tedesco). Film doloroso, ma bello. Esalta la vendetta? Hmm... non mi pare sia il primo della Storia.
E' OTTIMO : un film fatto molto bene e significativo . In effetti dove si colpisce l'innocenza viene d'istinto la vendetta . Bravo l'attore principale e molto brava la ragazza . Grazie per questo bel film.
Forse non sono imparziale con queste ambientazioni ma... bellissimo.
Mi è piaciuto molto, film duro che fa riflettere. Da vedere.
Film interessante,da vedere. Soggetto buono,ma non la sceneggiatura.Si capisce che dopo il crollo dell'URSS tutto è cambiato sopratutto nella mentalità dei giovani.I nonni rimangono sempre nonni- veri uomini,disposti a fare tutto il possibile per i nipoti,in questo caso la nipote.L'amore nei confronti di una persona che è stata - annientata fisicamente e psicologicamente, porta alla vendetta personale,perchè non c'è giustizia in un paese corrotto come la Russia degli anni 90.