Sottotitoli

Il fuochista
Dmitrij Medvedev
Russia
Balabanov Aleksej
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Il fuochista

Dramma diretto da Balabanov Aleksej
2010 - STV, Fond Kino
Кочегар
Dramma
IMDB: 6.6

Periferia di San Pietroburgo, metà degli anni '90 del XX secolo. Secondo uno schema tipico dell’URSS, una grossa caldaia serve l’intero quartiere. Il fuochista è un taciturno jakuto, veterano della guerra di Afghanistan, ex maggiore in pensione. La caldaia è anche la sua casa, dove ogni tanto riceve visite un po’ insolite e dove, nel tempo libero, scrive un racconto che ha come protagonista il “Malvivente”.

Sottotitoli a cura di Anna Dolgova

Redazione di Ugo Malagoli

Contesto storico e sociale

"Il film è la quintessenza dello stile di Balabanov: la sceneggiatura perfetta, i personaggi moralmente avvincenti, la violenza sbrigativa (come bere un bicchier d’acqua), i nudi femminili (sorta di marchio di fabbrica), il ritmo scandito dalle numerose camminate avanti e indietro per le strade innevate della periferia di San Pietroburgo, dai bagliori del fuoco e dalla musica ipnotica di Valerij Didjula, fino al drammatico finale sulle note della canzone “Isterja” del gruppo rock Agatha Christie. “Curo molto la forma, è la cosa più importante” dice il regista. “Se non c’è stile, il risultato non è interessante”. Massimo Boffa

Curiosità e riconoscimenti
  • Nel 2010 il film ha vinto il premio della Gilda dei critici cinematografici russi al "Window to Europe Film Festival", e il regista è stato insignito del premio speciale della giuria "per l'eccellenza professionale".

  • Nel film ci sono solo due attori professionisti.

  • Le riprese si sono svolte a San Pietroburgo e nei suoi sobborghi. Per le scene principali è stata riaccesa una vecchia caldaia dismessa a Kronštadt.

  • Durante le riprese, nel forno della caldaia venivano infilati proprio gli interpreti, perché i manichini erano sembrati poco verosimili al regista. Solo in questi casi le fiamme all’interno erano fasulle e realizzate con effetti ottici, mentre per il resto erano vere, tanto che, per evitare intossicazioni dai prodotti di combustione, l'intera troupe ha dovuto indossare respiratori speciali.

  • La Massandra, di cui parla per primo il Cecchino, era un alcol tecnico utilizzato come combustibile per aerei. Durante la guerra in Afghanistan (1979-1989) i militari russi la bevevano diluita con acqua quando volevano ubriacarsi.

  • Gelik come viene chiamato il modello di Mercedes Gelandewagen, è una delle auto preferite dai banditi russi degli anni’90. Questo fuoristrada, originariamente progettato per i militari tedeschi e iraniani, non piaceva ai boss della mafia russa, che lo consideravano piccolo e rumoroso, ma veniva dato in dotazione alle loro guardie del corpo.


Andrea, 25-09-2023

Film che esalta i contrasti valoriali esacerbati dalla caduta dell’URSS. Crudo, duro, a tratti grottesco.
Non il mio preferito del periodo né del regista, ma un bel film che, con qualche semplificazione narrativa, coglie nel segno.

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