Sottotitoli
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Il colore del melograno
dramma biografico Paradžanov Sergej
1968 - Armenfilm
Biografia del poeta armeno del XVII secolo Sayat Nova. I suoi versi accompagnano i momenti salienti della vita dell’artista, dall’infanzia alla giovinezza, fino all’innamoramento, all’ingresso in monastero e alla morte.
Sottotitoli Anonimi
Contesto storico e sociale
Una parabola poetica nello stile delle miniature Orientali è stata così insolita che è stata percepita dalla censura sovietica come un sabotaggio ideologico, pertanto costrinse Paradžanov a rimontarla, facendone una nuova versione ribattezzata "Il colore del melograno" (Цвет граната).
"Già dai primi anni sessanta il cineasta era diventato oggetto delle attenzioni del KGB ucraino per i suoi incontri e la corrispondenza con stranieri provenienti dai Paesi capitalisti. Nel dicembre 1971 Paradžanov tornò all'attenzione dei vertici comunisti ucraini per ubriachezza, depravazione, speculazione nonché affermazioni antisovietiche è prossimità con gli intellettuali nazionalisti."
Giovanni Franchi, Tito Forcellese
Curiosità e riconoscimenti
Il regista Sergej Paradžanov (1924-1990) era di origine armena nato in Georgia, nel 1945 dopo la Grande Guerra Patriotica si è trasferito a Mosca, dove ha frequentato i corsi VGIK di regia; dopo la formazione come regista, nel 1952 si è trasferito in Ucraina, dove a Kiev nel 1973 è stato arrestato con l'accusa di atti omosessuali e diffusione di materiale pornografico - entrambe azioni perseguibile penalmente in URSS. Nel 1977, quattro anni dopo, viene liberato, ma gli viene impedito di riprendere l'attivita' di regista. Arrestato nuovamente nel 1982, è rilasciato qualche mese dopo.
Nel film è impegnata la musa del regista Sofiko Čiaureli in sei diversi ruoli, anche maschili.