Sottotitoli
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Gentiluomini di fortuna
commedia diretta da Seryj Aleksandr
1971 - Mosfilm
Il professore di archeologia Mal’tsev denuncia alla polizia il furto dell’elmo d’oro indossato da Alessandro Magno durante la campagna d’India. Per puro caso, sul bus incontra il maestro d’asilo Troškin, sosia del Docente, il capo della banda che l’ha trafugato, e lo convince a fingersi lui per farsi dire dai complici dove si trovi l’artefatto. Troškin accetta, studia il gergo dei criminali, finge una perdita di memoria e viene mandato in carcere, ma scopre che solo il Docente conosce la vera posizione dell’elmo. È proprio da qui in poi che inizieranno una serie di spassosissimi guai…
Sottotitoli a cura di Matilda Rotta
Contesto storico e sociale
Il film è stato girato nel 1971. Gli anni Settanta, precursori della Perestrojka, hanno visto al potere Leonid Brežnev, il quale ha governato il paese per 18 anni (dal 1964 al 1982). È stata l'epoca della superpotenza temuta in tutto il mondo e delle conquiste spaziali, ma anche delle barzellette politiche e della dissidenza. Un periodo con luci ed ombre, passato alla storia, forse un po’ ingenerosamente, come il periodo della Stagnazione. Contemporaneamente, la guerra fredda e la conseguente corsa agli armamenti cementarono il suo status di superpotenza mondiale.
Curiosità e riconoscimenti
La sceneggiatura del film, che originariamente si chiamava “Il recidivo", ha scritto il famoso regista Georgij Danelija e la nota autrice Viktorija Tokareva. Aleksandr Seryj invece è diventato il regista del film grazie alla proposta del suo vecchio amico, Georghij Danelia. Si sono conosciuti da giovani durante il corso di regia, dopo il quale Aleksandr è finito in prigione per quattro anni per una rissa e quando è uscito, è rimasto senza lavoro. Danelija ha dato all'amico una meravigliosa occasione, che Seryj ha colto brillantemente, portando nella sceneggiatura la sua esperienza e parzialmente il gergo criminale che ha imparato dietro le sbarre.
Secondo alcune versioni la censura non approvava a lungo la pellicola per abbondanza del linguaggio carcerario presente nel film. Pertanto gli sceneggiatori erano costretti ad inventare il linguaggio carcerario finto. Leonid Brežnev dopo aver guardato il film in anteprima ha notato che quello gergo conosce ogni ragazzo della strada e ha dato il via libera per la distribuzione.
È interessante l'apparizione di редиска (in russo letteralmente significa ravanello), ma nel film è stata tradotta testa di rapa che nel gergo del film si usa per chiamare una persona poco buona. La co-sceneggiatrice Viktorija Tokareva confessava che ha adottato questa definizione da una delle lettere di Vladimir Lenin, dove lui scriveva: «Riferite al compagno Trotskij che lui è come un ravanello: rosso fuori, ma bianco dentro!». Questa citazione però non trova riscontri degli studiosi ufficiali.
Nella città di Džambul (oggi Taraz), menzionata da Vasilij Alibabaevič, è stato eretto un monumento dedicato alla pellicola.
Il film fu girato in soli tre mesi, fra il febbraio l’aprile del ’71. Le riprese si svolsero principalmente a Mosca e a Samarcanda, in Uzbekistan.
La campagna indiana di Alessandro Magno, celebre condottiero il cui elmo viene ritrovato nelle prime scene del film, iniziò nel 326 a.C. e terminò l'anno successivo. Fu la sua ultima grande campagna militare: partendo dall’Occidente giunse in Kashmir e guidò poi i soldati verso sud, dove sconfisse il re indiano Poro.
Commedia che fa sorridere con dolcezza,non certo spensierata.Trovate di una comicità molto diversa da quella cui siamo abituati:più sottile e delicata,direi toccante per certi versi.
Apprezzo sempre le musiche composte per il film,gusto le ambientazioni e gli scorci di vita dell’epoca che trasmettono aspetti culturali altrimenti difficilmente apprezzabili.
Bellissimo film e fantastico lavoro👏👏👏 un classico del Capodanno russo😍 assolutamente da vedere durante le vacanze natalizie. Adoro❤️