Sottotitoli




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Dovlatov
Dramma biografico diretto da German Aleksej Jr.
2018 - Primo canale, Apple Film Productions, SAGa
Sei giorni della vita quotidiana dello scrittore Sergej Dovlatov, che è destinato a diventare uno degli scrittori più amati del XX secolo. Nel film, si mette in scena la sua necessità di voler entrare a far parte dell’Unione degli Scrittori Sovietici, elemento fondamentale per il suo successo. La sua amicizia con il poeta Iosif Brodskij, il rapporto conflittuale con la moglie Lena e quello paterno con la figlia Katja, sono la cornice di un susseguirsi delle giornate dello scrittore e degli altri artisti, che si fanno strada in una Leningrado degli anni ‘70, facendo tutto il possibile per non piegarsi alle volontà dello Stato mantenendo sempre la propria identità e i loro principi.
Sottotitoli a cura di: Beatrice Bizzini, Sarah Mirto, Federica Grasso, Giulia Pedalina
Ringraziamo la Cattedra di lingua e letteratura russa dell'Università degli Studi di Catania
e Prof. Massimo Maurizio (Università di Torino).
Contesto storico e sociale
Gli anni ’70, denominati Periodo della stagnazione, sono caratterizzati dalla presenza al potere di Leonid Brežnev, diventato capo di stato dopo un blitz che ha posto fine al governo Chruščëv. La Russia del tempo aveva un occhio di riguardo per le scoperte scientifiche, nello specifico, si effettuarono delle spedizioni sulla Luna chiamate Sojuz 4 e Sojuz 5. Così facendo il mondo dell’arte, della letteratura e della musica era lasciato nel baratro. Basti pensare che per ascoltare il rock ‘n roll si incidevano le tracce musicali sulle lastre delle radiografie, che poi circolavano in maniera clandestina, poiché il genere era proibito.
Per quanto riguarda poeti e scrittori erano destinati a seguire l’unico stile letterario autorizzato, ossia il realismo socialista. Chi non voleva aderirvi era costretto a far circolare le proprie opere solo attraverso la pratica del Samizdat, ossia editare in proprio le opere poi divulgate in maniera clandestina. Gli stessi Sergej Dovlatov e Iosif Brodskij ricorreranno a questa pratica per far in modo che le loro opere venissero conosciute, e insieme ad altri scrittori russi emigrati riceveranno grandi riconoscimenti solo in Occidente.
Vengono messi in scena sei giorni della vita quotidiana dello scrittore, il quale combatte contro le autorità del tempo che imponevano degli standard letterari, non conformi al suo modo di scrivere. Dovlatov viene presentato come uno scrittore eclettico, a cui non è concesso pubblicare le proprie opere, ma comunque molto ambizioso: basti pensare che fin da quando aveva otto anni prese la decisione di diventare uno scrittore.
Approfondimento sul film da Russia in Translation
Curiosità e riconoscimenti
Il film ha ricevuto il “Premio Orso d’argento” per il miglior contributo artistico a Elena Okopnaya al festival di Berlino nel 2018;
La pellicola è stata presentata nelle sale cinematografiche italiane il 4 novembre 2021, per celebrare la Giornata dell’unità nazionale, Den’ narodnogo edinstva, festività importante nella tradizione russa, che celebra la cacciata dei Polacchi e dei Lituani da Mosca, avvenuta nel novembre del 1612;
Alcune delle poesie e dei poeti presenti nel film sono stati inventati appositamente per esso; mentre tanti dei partecipanti alle serate culturali a cui Dovlatov era solito prendere parte sono davvero esistiti.
Secondo Brodskij, le ragazze chiamavano Dovlatov "il nostro arabo" poiché aveva una certa somiglianza con l'attore americano Omar Sharif. Una delle sue donne, Tamara, ricorda che fissando un appuntamento con lei per telefono si era descritto dicendo: "Sono simile a un mercante di albicocche. Grosso, nero, si spaventerà subito!".
Dovlatov era noto per la sua morbosa puntualità e l’avversione per i ritardi. Era un perfezionista puntiglioso non solo nelle sue opere, ma anche nella vita. I lettori non troveranno in Dovlatov né una frase in cui le parole iniziano con la stessa lettera, e neanche frasi divertenti a inizio o a fine pagina;
Dovlatov e Brodskij diventeranno famosi solo dopo essere diventati scrittori migranti negli Stati Uniti, dove potranno avere una loro voce e i meriti che gli spettano.
Iosif Brodskij sarà premio Nobel per la letteratura nel 1987 e nel 1991 sarà proclamato poeta laureato.
Bellissimo, non conoscevo Dovlatov e ora invece sto leggendo tutti i suoi libri.
Molto molto interessante. Il mondo degli intellettuali al tempo di Brežnev. Film molto bello. Meritati i premi ricevuti. 😊
Film bellissimo! non conoscevo nulla di tutta questa storia, nemmeno Sergej Dovlatov, grazie per il lavoro che fate!