Sottotitoli

Ago
Michail Gorbaciov
Unione Sovietica
Nugmanov Rašid
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Ago

Thriller drammatico diretto da Nugmanov Rašid
1988 - Kazakhfilm

Tornando ad Alma-Ata, "Moro" alla ricerca di un rifugio temporaneo, ricorda la ragazza che un tempo amava. Guardando i suoi strani conoscenti, "Moro" si rende conto che Dina è diventata una tossicodipendente. Come salvare la ragazza? Moro la porta al mare (lago d'Aral), dove Dina inizia a riprendersi. Tuttavia, dopo il ritorno in città, tutto ricomincia. "Moro" decide di far fuori i fornitori di droga.

Sottotitoli a cura di Anna Dolgova

Redazione di Marco Bonazzi

Contesto storico e sociale

La pellicola "Ago" del regista Rashid Nugmanov, divenuta ormai un cult del cinema, uscì nel 1988, un anno dopo altro film di cult "Assa".

Viktor Tsoj, leader della band "Kino", scomparso tragicamente quasi 25 anni fa, rimane ancora oggi la principale star della musica rock russa. È amato e ricordato in tutto il Paese soprattutto per le sue canzoni sull'amore e sulla guerra, interpretate rigorosamente in lingua russa.

L'ultima scena di "Assa" venne girata non dal grande maestro Solovjov bensì dal suo studente di origine kazaka Rashid Nugmanov. Nugmanov lanciò poco dopo una propria pellicola, un thriller insolito, carico di suspense "Ago" e offrì a Tsoj, attore ancora inesperto, il ruolo di protagonista, chiedendogli di interpretare non un personaggio bensì se stesso. Stando ai racconti degli amici, Tsoj nella vita di tutti i giorni non era una rock star. Quando era in compagnia era piuttosto taciturno, scherzava poco e al tipico stile di vita da rock star preferiva lo sport, come ad esempio, il karate. Il film rispecchiava la stessa identica persona: un emarginato ironico e di poche parole. Fu questa l’immagine di Tsoy che si impose nella coscienza popolare di quegli anni. Tanto più che il musicista girò il film con gli stessi abiti e la stessa pettinatura con cui di solito si esibiva.

Tsoj morì in un incidente d'auto nel 1990 all'età di 28 anni. L’ultimo concerto dei “Kino” fu quello celebrato presso il Luzhniki, uno degli stadi più formidabili in Europa, registrando il tutto esaurito. "A grandi linee non mi interessa più di tanto dove suono, se in un appartamento, un club clandestino o davanti a dieci mila persone”, sosteneva Viktor Tsoj. “Ho la possibilità di suonare? Allora suono. Non ce l’ho? Allora sono persino disposto a farlo gratuitamente. Ora ho l'opportunità di esibirmi in grande e la colgo, ma non è sempre così. In generale, faccio quello che mi pare. Naturalmente, sempre che la situazione lo permetta, inclusa la situazione politica del Paese”.

Aleksandr Belyaev

Curiosità e riconoscimenti

  • Il film è stato sceneggiato da Aleksandr Baranov e Bakhyt Kilibayev ed interpretato dai musicisti rock Viktor Tsoj "Kino" e Pyotr Mamonov "Zvuki mu". Dopo uscita del film ViKtor Tsoj è stato riconosciuto come il miglior attore del 1989.

  • Nel film sono inseriti frammenti di trasmissioni televisive e radiofoniche e sigle di quel tempo. Non hanno alcuna relazione diretta con la trama e gli eventi che si svolgono nel film, ma trasmettono lo spirito dell'era tardo sovietica.

  • Per la prima volta in URSS, nel film è stato toccato il tema del disastro ecologico del lago d'Aral.

  • Pjotr Mamonov che nell'Ago ha interpretato il ruolo di chirurgo-trafficante di droga, vent’anni dopo e precisamente nel 2006 interpreterà quello di padre Anatolij nel film L'isola che gli porterà il riconoscimento di un pubblico più vasto.


bruno, 10-04-2023

Troppo simbolico, anche troppo realistico! Non esiste più il mare di ARAL? Film molto ben interpretato, mi spice che il popolo russo abbia subito un destino così crudele!

zia Miriam, 08-04-2023

I danni dell’Ago.
Sono quelli che l’uomo fa a se stesso, al pianeta e al ciclo eterno dell’infinito. La lei della trama è Dina che suona come “Dinah” la giudicata figlia di Lia e Giacobbe; qui una giovane bella fiera e tossica. Al suo fianco il Moro. Un lui venuto da lontano, da un mondo diverso che vive “seguendo leggi proprie” e per questo, forse, con un destino già segnato. Gli anni sono quelli dei Ragazzi dello zoo di Berlino, uguali ovunque qui come lì. Anni di danni senza cure certe. Sperimentazioni di volontà e intuizioni. Così nel letto asciutto del lago di Aral si prova la cura galenica, del simile che cura il simile. Del Danno che accoglie un altro Danno. Un percorso velenoso fra le polveri che, al ritorno si dimentica. Nella clinica termale o in quel che resta, si celebra l’evaporazione, con il rito delle giustificazioni, fra menzogne e (buone) intenzioni. Allora, quando la fiducia muore, la speranza è terminale, quando “veleggiano le nuvole oscurando la luce celeste” le Muse prendono corpo; in quel momento, l’arte si fa uomo che interpreta, canta, recita se stesso e racconta la vita, Sotto una stella chiamata Sole di Viktor Tsoj.

Tixi Pro, 18-01-2023

Bello, musica stupenda, grande Tsoy.

Giovanni, 24-11-2022

Film dalla trama e la costruzione particolari ed interessanti. Inoltre permette di vivere atmosfere affascinanti. Ottimo Tsoy.

ft de nardi, 20-11-2022

Splendido, film che merita, bellissima la canzone iniziale.

Emiliano Laurenzi, 21-10-2022

Un film dai ritmi asciutti, misiche evocative di un'epoca, una trama quasi meccanica, con inserti durreali. Davvero interessante, non pensavo potessero esserci film di questo tipo in URSS: una bellissima scoperta. La musica è bellissima, così coe i testi delle canzoni.
Grazie di cuore per averlo reso fruibile.

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